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Da The Truman Show al mondo di oggi

Quando la fantascienza diventa realtà

[Fonte: Movieplayer.it]


Qualche settimana fa un po’ per caso mi è capitato di rivedere uno dei film di Jim Carrey “The Truman Show”.


Piccola trama

Il protagonista impersonato dal noto attore viene adottato subito dopo la sua nascita da una casa di produzione dove costruiscono un mondo finto e controllato dove crescere e diventare adulto sotto gli occhi di tante e milioni telecamere che lo riprendono e ne fanno un reality show.

Un susseguirsi di gioie e dolori costruite a puntino che un uomo può provare nel corso della sua vita come ad esempio il tragico evento di un incidente su un ponte che porta alla morte del padre e alla sua fobia per i ponti.

Finalmente con l’età adulta e dopo un matrimonio che, siccome falso e dettato da un copione ben costruito, risulta infelice inizia a comprendere che qualcosa, nell’ambiente circostante non va e forse ciò che gli sta attorno è tutto finto e falso.


Nel 2022 questo mondo
ingannevole e artificioso è diventato reale.

Un mondo dove i social sono parte integrante della nostra vita e dove vogliamo condividere ogni giorno un pezzo di essa.

Viene da pensare, in concomitanza al film di Peter Weir, se siamo davvero noi i fautori della nostra vita o se sono i social che ci comandano e creano un mondo artificioso intorno a noi.

Se attraverso essi ci siamo creati un reality show perenne in cui siamo noi i protagonisti che vivono false vite controllate a puntino dai grandi colossi dei social networks e da cui è quasi impossibile poter scappare.


Quello che più mi ha sconvolto è stato il fatto che l’opera cinematografica in questione era stata identificata come una pellicola di satira fantascientifica che immaginava una situazione paradossale portata all’estremo.

All’epoca non si sapeva che quella che poteva essere solo una situazione tanto assurda si poteva rivelare così vera 11 anni dopo.

Un mondo dove non siamo solo iperconnessi ma siamo attratti dalle false foto nei feed, dalla quantità di like che generiamo e che riceviamo, dagli share e dalle dirette su Instagram e TikTok.


Siamo così ossessionati dal mostrare la nostra vita, minuto per minuto, così ossessionati dal riprendere ogni scena quotidiana come se fosse un film.

Non riusciamo a renderci conto che siamo noi che vogliamo stare in un reality show, noi che vogliamo andare in diretta e raccontare cosa succede al mondo in quel preciso istante.


Nel 2022 la situazione è già tanto assurda quanto irrealistica e quella che era la vita di Jim Carrey nel film è diventato il nostro pane quotidiano.


L'importanza di educare le nuove generazioni

Certamente si fa sempre più strada l’importanza di educare le nuove generazioni alla vita online.

Spiegare che è nocivo passare così tanto tempo sui social, cercare di non farsi abbindolare dalle notizie fake, capire quando bisogna staccarsi dal telefono e capire cosa pubblicare o cosa mostrare della nostra vita.

Ma ancora la strada è lastricata di tanti sassolini.


Sono molti i ragazzi e le ragazze che si iscrivono ad un social per diventare delle star del web, che siano Facebook Star (anche se il fenomeno sta pian piano scomparendo), che siano Youtuber Star, Influencer.

[Fonte: occhionotizie.it]


Tutti vogliono quel grammo di celebrità a danno di se stessi e a volte anche di chi sta loro intorno.

Si sgretolano i valori sinceri e si fanno strada i like, le storie, i follower e la popolarità.

Un esempio calzante tratto da un episodio purtroppo realmente accaduto e a cui ho dovuto assistere è la storia di due ragazzi, ragazzo e ragazza, che stavano seduti su una panchina a chiacchierare.

Ad un certo punto passano davanti a questa coppia un gruppetto di 3/4 ragazzini e ragazzine.

La cosa non ha alcunchè di speciale se non che dopo poco si rendono conto che quel gruppetto li sta riprendendo.

Erano su instagram, il noto social di proprietà di Zuckeberg, e stavano facendo una diretta: fine ultimo far partecipe tutto il mondo della loro conversazione.

Infastiditi i due ragazzi si alzano dalla panchina ben infelici di dover diventare protagonisti delle loro dirette e del loro piccolo reality show in formato smartphone ma il gruppetto non contenti e delusi della pochissima conversazione carpita, iniziano a seguirli.

L’inseguimento va avanti per pochi minuti e finisce solamente quando i ragazzini svogliati si spostano su qualcos’altro che ha catturato la loro attenzione.

Una situazione che mi ha provocato terrore e disgusto ma che mi ha dato anche modo di riflettere parecchio sulla vita e sul mondo che stiamo generando.


Quanto siamo disposti a esporci per ottenere più follower? Ma soprattutto “Cosa ha spinto davvero quei ragazzi a superare i confini della privacy di altre persone? Ed erano coscienti di quello facevano?”

Se mi fossi avvicinata a chiedere cosa stavano facendo e se erano coscienti della totale mancanza di rispetto che stavano causando probabilmente mi avrebbero risposto con una grande lucidità, probabilmente ne erano consapevoli ma questo avrebbe di sicuro alimentato la loro rete online.


Verrebbe da pensare come avrebbero reagito loro se l’evento fosse capitato a loro.


La società sta diventando parte di uno show in cui le nostre gioie e le nostre paure e soprattutto le nostre insicurezze vengono messe a nudo davanti a tutto il mondo.

Una società dove va bene scegliere di mettersi in mostra se questo può portarci alla celebrità.

Un inutile gioco che ci rende tutti parte di un film ben congeniato.


































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