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Grandi follower grandi responsabilità



Perché il caso Ferragnez non

dovrebbe indignarvi davvero.



La prendo larga MOOOOLTO LARGA.

Partiamo dal 2018/2019


É questo il periodo in cui ho incominciato a scrivere la mia tesi.

Era un tema ostico e non lo nego ma per qualche motivo io mi ero fissata che quello era il tema con cui dovevo a tutti i costi finire il mio percorso accademico.

Che grande tema sarà mai stato? Il ruolo dei social per le no profit.


Che grandi parolone…

Invece cari miei era un tema davvero strano.

Perché a nessuno frega dei malati, dei detenuti, dei bambini poveri.

Non è cool.

Cool è postare la foto dell’ennesimo piatto chic che consumiamo da Carlo Cracco (senza offesa per Carlo).

Cool è indossare una felpa firmata e farsi la foto in piazza Duomo a Milano.


Non è cool parlare di povertà o di malattie.


Quindi perché le associazioni dovrebbero sfruttare i social? Per rimbalzare l’ennesimo video di poveri bambini che piangono per la fame?

Cambiavo canale quando c’era la pubblicità in televisione perchè stavo troppo male, figurarsi sui social.

Poi mi si è aperto un mondo.

Ci sono davvero associazioni e no profit che sfruttano i social per le loro campagne… e guarda un po’, non utilizzano facce piangenti di bambini morenti.

E poi con mio grande stupore (e un po’ di galvanizzazione perchè che cazzo, alla fine sono anche riuscita a trovare delle fonti) ho scoperto che avevano un progetto di influencer marketing.

Perchè si, ci sono gli influencer!

E perchè da grandi follower derivano grandi responsabilità.


Ad esempio ogni anno i The jackal costruiscono un video divertente e pazzesco per le campagne di adozioni a distanza di Actionaid.


(AMICI/COLLEGHI/AMANTI DEI VIDEO STRAPPALACRIME QUEI VIDEO HANNO FATTO AUMENTARE DI UN 10% LE ADOZIONI)


Poi ci stanno anche Cane Secco, Sara Melotti e tanti altri.


Perchè se hai tanti follower ti rendi conto che stai muovendo decine, di migliaia (e anche di milioni alle volte) di persone.

Li stai Influenzando a prendere delle decisioni, a fare delle spese, a credere in determinati valori.


Perchè non sfruttarli per il bene comune?

Luca La Mesa ne aveva parlato durante un intervento al marketers day.


In questo intervento riflette sull’impatto sociale degli influencer e sul loro potere di cambiamento.

Gli influencer possono generare un IMPATTO SOCIALE.


E torniamo a noi.

Torniamo a qualche giorno fa quando il premier Conte ha chiamato due tizi.

La cosa strana è questi due tizi non sono dei politici, nè dei virologi e non si occupano certo di curare malattie.


No, loro non sono apparentemente nessuno di importante se non che muovono un intero paese e in due settimane hanno costruito un reparto covid dal nulla.

Vi rendete conto?

Dal nulla.

In due settimane.


E allora di fronte ad un’emergenza sanitaria, di fronte ad un bisogno estremo e immediato di generare un impatto sociale a chi posso rivolgermi per ottenere aiuto?

Ai politici? Che hanno un ruolo importantissimo, non lo nego e mai lo negherò, ma che purtroppo fanno la stessa fine dei bambini poveri in lacrime.

No, semplicemente lo chiedono a chi i follower li sposta con un solo video della durata di 24 h.








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