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LOL & NO PROFIT


Il social activism che ci piace arriva direttamente dallo streaming di Amazon Prime Video

[Fonte: Blastingnews]


“Lol - chi ride” è fuori è il nuovo format show di Amazon Prime Video che ha visto protagonisti 9 dei comici più conosciuti in Italia e nel web. La competizione è molto chiara: non devi ridere e chi ride è squalificato. Non mi soffermo sulla qualità del format o sulle critiche controverse.


Mi soffermo invece sulla vincita.


Come sapete, il vincitore ha ricevuto un premio in denaro e quel premio è stato dato in beneficenza. Non si tratta di una bontà del vincitore ma di un cavillo già deciso dai creatori del format.

Il motivo a me sembra molto chiaro in realtà: per quale motivo in questo periodo dobbiamo fare un format con un premio in denaro se la situazione economica attuale non è delle migliori?

Amazon ha quindi tolto ogni dubbio e deciso a priori che la vincita sarebbe andata in beneficenza (d’altra parte lo si legge subito nel claim).


Per cui non c’è da stupirci se il vincitore ha donato il tutto ad ActionAid Italia.

Arrivati a questo punto spero di non aver spoilerato nulla di che ma se così non fosse fermati a leggere pure qui.



Il vincitore, Ciro Priello dei The Jackal, ha deciso di donare la vincita ad una no profit con cui collabora dal 2016 ovvero ActionAid Italia.

Non una collaborazione qualunque.


ActionAid Italia è stata tra le prime no profit in Italia a sfruttare il digitale e i social e la prima in assoluto a fare influencer marketing. I primi collaboratori? Proprio loro, i The Jackal.

Ma la no profit non si è limitata a fare la marchetta, e qui dobbiamo tutti imparare, ha offerto al gruppo di andare con loro in Missione e di provare con i loro occhi tutte le attività che l’associazione svolge in Namibia o in altri paesi del Terzo Mondo.

Come mai questo approccio? Perché non puoi percepire una realtà così complessa emotivamente e strutturalmente se non la vedi e non la tocchi con mano.

Non puoi parlare di lei e sponsorizzarla se non hai vissuto con mano le sue attività.

Il risultato è stato un video finale pubblicato sotto Natale 2016 e che ha moltiplicato le adozioni a distanza online.

Un record.


[Fonte: Canale Youtube ActionAid Italia]


Da allora i ragazzi sono collaboratori attivi e con loro anche Cane Secco, Sara Melotti e tanti altri influencer.


[Fonte: Canale Youtube ActionAid Italia]


Non è quindi un caso che Ciro abbia scelto loro.

E se invece avesse vinto Fru? Non è un caso che i concorrenti fossero tutte delle celebrità sul web e se il claim era da subito chiaro vuol dire che ogni concorrente attualmente collabora come influencer con un ente benefico. Una cosa non da poco e personalmente da ammirare.

D’altra parte anche Michela Giraud è da poco apparsa in alcuni video di ActionAid Italia e non mi stupirebbe se collaborasse con altre no profit.


Sarebbe interessante sapere chi altro collabora e con chi e darebbe un impatto positivo al mondo digitale di oggi.


A questo punto analizzo il format in sè.

Vero che il claim dichiarava lo scopo ma era così veloce da non riuscire a leggerlo o dargli la benché minima attenzione.

Avrebbe avuto un senso se si fossero rivelati tutti gli enti no profit fin dall’inizio e trasmettere subito e con chiarezza quest’intenzione.


Eppure così non è stato.


Forse non avrebbe fatto abbastanza share o visualizzazioni.

Forse non era nell’interesse di Amazon fare breccia nelle ong oppure non era abbastanza interessante per il pubblico.


Forse.


Ma perché nascondere questa decisione e farla scivolare con così tanta velocità?

A me personalmente, da utente e da spettatrice, mi sarebbe piaciuto tifare sapendo che non era uno show fine a se stesso.


Voi?






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